Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sembra che negli ultimi tempi i rapporti tra maschi e femmine siano diventati difficili, fintanto da provocare rotture in rapporti fino a ieri considerati solidi, come potevano essere i matrimoni celebrati in chiesa. Io ritengo che alla base di tutte le separazioni ci sia la scarsa conoscenza della donna o dell'uomo che si ha accanto. Il mondo femminile è infatti un po' complesso. Corteggiare una ragazza oggi è come cercarsi un lavoro dopo la laurea. Giri da un ufficio all'altro da una fabbrica all'altra ma se non manipoli un po' il curiculum e non ti inventi qualcosa non entri da nessuna parte. Tutto questo non vale per quei ragazzi e ragazze che hanno un certo fascino, si mettono insieme senza fingere comportamenti magari non propri, cambiano continuamente partner fino a trovare, a proprie spese, e forse, quello che si avvicina di più alle proprie inclinazioni. E' proprio vero che per rendere felice una donna un uomo deve essere amico compagno amante fratello padre maestro cuoco idraulico sessuologo audace atletico attento intelligente dolce forte creativo uno che non guarda le altre non essere geloso ma nemmeno disinteressato non dimenticare le date di anniversario compleanno laurea e tutti i discorsi degli ultimi 6 mesi ?????? E che per far felice un uomo basta concedersi e non rompere le scatole ??????? O è il contrario ????? (Quest'ultima parte mi è stata inviata via sms da un'amica ora divorziata ...... )
Oggi parliamo di una persona eccezionale. È una giovanissima ragazza di Rivoli Veronese, ha partecipato raccomandata da Walter Nudo al programma di rai 1 condotto da Carlo Conti, i raccomandati. Stiamo parlando, per quei pochi che non lo sanno di Luciana Vaona. Luciana è una ragazza filiforme con le tre s... semplice, sensibile e simpatica. Ha dentro di se una gran voglia di vivere, che trasmette al pubblico, con l'energia che mette nelle canzoni che interpreta. Lo si è visto in televisione. ma attenzione è anche capace di metterci l'anima nelle sue inter- pretazioni come solo il grande Augusto Daolio dei Nomadi sapeva fare, La ricordiamo con grande ammirazione in questa veste nelle serate al lido e negli altri locali del Garda. Cara Luciana siamo certi che le tre s le manterrai sempre per il resto un gran in bocca al lupo, di cuore dai tuoi ammiratori, che sono tanti e dallo staff de ipaesi.it
Di Mauri83 (del 06/06/2008 @ 20:55:11, in Meteo, linkato 1116 volte)
La notte tra il 24 e il 25 è San Paolo dei segni; anzi tutto auguri a tutti i Paolo e Paola. Questa è la fatidica sera in cui si sa con esattezza se sarà un anno secco o piovoso. Occorrente: - 1 coltello a punta - 1 cucchiaino da caffè - 1 cipolla media/grande - Sale GROSSO quanto basta Procedura: 1. tagliare a metà la cipolla 2. sfogliare le 2 parti con il coltello appuntito formandone 12 gusci, facendo attenzio- ne a non danneggiare la pellicina di ciascuno 3. disporli in fila su di un davanzale 4. inserirvi all'interno equamente il sale grosso (un cucchiaino) 5. stabilire se gennaio è la prima da destra o da sinistra 6. attendere il domani (25 gennaio) per vederne il resoconto
Da un'antica usanza, se in un guscio s'è sciolto tutto il sale sarà un mese piovoso, viceversa se il sale c'è ancora tutto, sarà un mese secco.
Sapete che vi dico? Facciamo così il prossimo 24 gennaio fate l'esperimento e l'indomani, inseritemi nei commenti la vostra regione e provincia e l'esito (es. gennaio umido, febbraio ...). Attendo le vostre risposte!
P.s. Se poi vi state chiedendo che fine fanno i gusci di cipolla, semplice NON li buttate, metteteli in frigo e fateli nel primo risotto ... mi dicono entro le 36 ore successive; Perché il gas delle cipolle, dopo 3 giorni dall'apertura, diventa pericoloso per la salute! Queste sono le previsioni di quest'anno!
San Pietro un giorno, accoglie un uomo morto per sbaglio sulla terra; accorgendosi dell'errore si scusa con lui e gli chiede cosa vorrebbe in segno di risarcimento: L'uomo gli dice: Siccome vivo solo da diversi anni vorrei vedere il mio unico figlio che è in America, ma c'è un problema soffro il mal di mare, il mal d'aereo e quindi ci vorrebbe un ponte per arrivare dall'Europa all'America! - San Pietro: Un ponte? La vedo dura ... no, mi spiace ma non si può fare! Cosa altro potrei fare per scusarmi? - Uomo: Ecco, visto che sono stato insieme a mia moglie per 75 45 lunghi anni e non sono mai riuscito a capirla, vorrei sapere che hanno dentro alla testa le donne? - San Pietro: Ehm! Di quante corsie mi hai detto che lo vuoi il ponte?
Iniziamo i venerdì dei detti popolari veronesi con questo, che forse è il più popolare di tutti. "La prima acqua d'agosto la rinfresca el bosco."Tanto anche per restare in tema con il periodo.
Sperando di riuscire a mantenere questo ritmo, vi propongo il secondo detto; Mi raccomando, come sempre sono graditi i commenti! "A Sant'Anna l'enpenisi la fontana"Sant'Anna è il 26 luglio e questo detto, deriva dal fatto che statisticamente, intorno a tale data, giorno più o giorno meno, piove abbondantemente. N.B.: Se vuoi mandarci qualche detto, fallo pure scrivendo a: ilmuro@ipaesi.it, specificandone la provenienza, lo pubblicheremo appena possibile!
Una riflessione sul fenomeno della delocalizzazione è opportuno farla, per cercar di capire cosa ci aspetta in un futuro, dalle tinte sempre più fosche. La prima delocalizzazione iniziò trenta anni or'sono. Chi non ricorda l’importanza del settore calzaturiero nella provincia di Verona? Nel giro di qualche anno a cavallo degli anni ottanta alcune industrie della scarpa attratte dal bassissimo costo del lavoro della Romania vi trasferirono tutta la loro produzione. Altre invece intrapresero la strada della qualità e inventandosi marchi di prestigio, riuscirono per un certo periodo a mantenere la produzione in Italia. Furono favorite quest’ultime da un certo benessere diffuso che permetteva di comperare scarpe ad un prezzo più alto. Eravamo infatti nel pieno dell’evoluzione tecnologica, la maggior parte delle persone era occupata e la ricerca di nuovi macchinari per sveltire e migliorare la produzione in tutti i settori era incessante. In quei anni più che la delocalizzazione preoccupava la meccanizzazione di interi cicli di produzione che avrebbe portato inevitabilmente a una drastica diminuzione di posti di lavoro. In realtà gli industriali spinti dall’alta produttività acquisita con le nuove tecnologie e dal mercato che assorbiva le loro produzioni aprirono nuovi laboratori vicino ai vecchi o al massimo al sud d’Italia. Nei paesi a basso costo del lavoro non c’erano ancora le capacità tecniche per seguire questi nuovi modi di produrre, cosicché l’occupazione in Italia rimase stabile. Oggi invece in questi paesi si può produrre tranquillamente come in Italia, e là vengono spostati interi settori della nostra industria. Ora ci sono due gruppi di paesi che assorbono la nostra produzione: uno è quello in cui l’industriale produce ma mantiene in Italia la progettazione e il design dei propri prodotti. L’altro da cui provengono o arriveranno in tempi brevi articoli studiati e prodotti da tecnici e maestranze di quel paese. Tra i più attivi in questo senso India e Cina. L’allargamento della C.E. dove possibile contribuirà certamente a riequilibrare il sistema produzione-costi-mercato, per il resto cosa si dovrebbe fare? Il dibattito è aperto........
Questo più che popolare è un detto antichissimo paesano: "Se te vol nar a proar l'inferno vegni a Riole d'istà e In canal d'inverno"Incanale è una frazione di Rivoli V.se, ed è nota per il vento della val d'Adige che durante l'inverno si fa più pungente. Come sempre è ben gradito un vostro contributo, inviandoci un detto con la provenienza via E-mail a: ilmuro@ipaesi.it saremmo ben felici di pubblicarlo!
Gli amici non ce ne vogliano, in quanto è un detto un po' datato a fare da protagonista a questa 4 A puntat a:"Mogli e buoi dei paesi tuoi."N.B.: Se vuoi mandarci qualche detto, fallo pure scrivendo a: ilmuro@ipaesi.it, specificandone la provenienza, lo pubblicheremo appena possibile!
Questo credo sia il detto più gettonato quando si è davanti al barbecue
"Quando el fogolar el borbotta o vien el vento o vien ospiti"
Si riferisce al fatto che quando c'è una variazione dell'aria sul comignolo, il fuoco nel camino sembra che parli/fischi.
N.B.: Se vuoi mandarci qualche detto, fallo pure scrivendo a: ilmuro@ipaesi.it, specificandone la provenienza, lo pubblicheremo appena possibile!
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